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Saturday, July 29, 2006

Viv Prince Experience on Air 

Un estratto live dal concerto con i Surfin' Lungs, enjoy it!!!


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Monday, July 24, 2006

IN THE CROWD 







Mi ero ripromesso evitare di scrivere per un po’ di sfighe varie, ma quando in una settimana ti tamponano due volte e squagli la turbina, beh diciamo che tutto diventa piu’ difficile.
Non e’ molto difficile invece, fare il resoconto di una settimana in cui poco o nulla e’ successo, devo ammetterlo, d’ altronde questa citta’ ormai sembra essere diventata in un immenso acquario…E le occasioni di svago si contano sulle dita di una mano monca.
Momenti salienti ? Non c’e’ neanche partita, il concerto di Paul Weller all’ Auditorium.
Con il buon Enrico V.p.e., sabato scorso ci siamo regalati quasi due ore di Mod Father a livelli stellari (considerando anche le temperature tropicali che non aiutano certo in questi casi).
Arrivo in loco verso le 7.30 e mi dirigo verso il bar della struttura progettata da Renzo Piano,dove ad aspettarmi c'e' Enrico. Il caldo e’ a dir poco torrido, e nonostante il mio look, Fred Perry, un paio di jeans non certo attillatisimi e un paio di scarpe da bowling, sia piu’che adeguato mi sembra di avere una scafandro addosso…
Neanche faccio in tempo a salutare Enrico, che mi dice di aver colloquiato amabilmente con il dott. Weller nel bagno del locale, ora il Mod Father siede davanti a una fila di bicchieri vuoti due tavoli piu’ avanti con la band e non trovo proprio il cuore di andarlo a disturbare…
Lo trovo un po' piu ingrassato ma comunque stilosissimo, decidiamo quindi di ripiegare su due negroni.
Verso le 21.00 la band sale sul palco. Accompagnato dai fedeli Steve White alla batteria, Damon Minghella al basso e Steve Craddock alla chitarra, il ns. ci regala una scaletta bella corposa (mi sembra di aver contato 25 pezzi).
Il palco e’ spoglio, solo un’ Union Jack con il consueto motto Fire + Skill penzola da un’ ampli Marshall alla destra del Mod di Woking, per il resto niente fronzoli, tanta sostanza e una parata di chitarre da infarto. Il concerto inizia in chiave acustica/intimista pescando in buona parte dall’ ultimo, ottimo, As is Now, e inserendo in questa porzione Wishin on Star da Studio 150 e la classica Wild Wood, scorrono quindi in fila pezzi da Stanley Road, The Changinman, la sequenza al piano di e Broken Stones eYou do something to me poi Porcelain Gods/I Walk on gilded splinters, da Heavy Soul vengono suonate Peacock suite e Up in Suze’s Room.
Sul palco la band macina alla grande, compatta come un treno in corsa, ma anche capace di squisite raffinatezze quando occorre, a guidare le danze c'e' pero' il Mod Father che nonostante si avvicinino pericolosamente i 50 ha ancora un' energia devastante e quell' arroganza tipica di chi e' uscito dal punk, viene dalla working class e non perde occasione per dimostrartelo. Te ne accorgi anche da come si approccia anche ai pezzi piu' morbidi, da quel suo modo quasi rabbioso di graffiare anche quando non te lo aspetti. E il concerto scorre come in una marcia trionfale, con noi presenti avvolti una bolla di calore che neanche i Flaming Lips, ma felici e contenti. Non potevano certo mancare richiami al glorioso passato da cui vengono tirate fuori dal repertorio dei Jam In the Crowd, e ti chiedi quanti dei gruppi inglesi della nuova generazione sarebbero in grado di scrivere un pezzo cosi', e nel finale trovano spazio la Long Hot Summer dell’ avventura Style Council, Sunflower da Wild Wood e la chiusura col botto di A Town Called Malice, con la gente che abbandona i posti sui cui era stata educatamente seduta fino ad allora per catapultarsi il piu' velocemente possibile verso il bordo esterno della Cavea per ballare portarsi a casa qualche scatto di questa magnifica serata.
Per me concerto dell' anno senza nessuna esitazione.


Foto di Giovanni De Liguori ( www.ilpopolodelblues.com )





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Thursday, July 13, 2006

Short talks 

A essere sinceri con questo caldo c'e' ben poco da fare...
E da dire, l' effetto down e' dietro l' angolo, sopratutto se come in questo momento la desolazione e' delle piu' totali, manca solo la palla di fieno che attraversa la strada e allora si che siamo a posto.
E si' che ho provato in vari modi a trovare un po' di refrigerio e spinta propositiva, qualcosa di ghiacciato da bere, una tosatura programmata e strategica dello scalpo, l' ascolto di roba leggera ma non fessa (Bacharach, Martin Denny, un po' di Piero Piccioni, Flaming Lips e Zombies) eppure sembra non passare mai.
In piu' aggiungete la sgradevole sensazione di scoprire che la sala prove e' stata chiusa mediante un simpatico lucchetto che non conoscete ed in piu' arricchita con una bella lettera dell' ufficiale giudiziario in bella vista...
Prenderlo in quel posto con questo caldo asfissiante ? Senza prezzo...
Comunque sia dopo settimane passate a parlare di calcio, e dopo che anche Rumore dedica una guida tematica alla psichedelia e al freak-beat made un U.k. (peraltro davvero ben fatta) ecco 3 chicchettine ristampate da relativamente poco per allietare quest' afosa estate:


The Attack - The Definitive Mod-Pop Collection 1967-1968: Raccolta davvero ben fatta, mod-freakbeat stellare, se li avete trascurati fino adesso procuratevelo, grandi le note di Phil Smee anche se non capisco l' omissione di Magic in The Air.
The Open Mind- S/t: Dagli autori della devastante Magic Potion, uno dei capolavori della psichedelia inglese sospeso fra rasoiate hard-psych ed episodi piu' classicamente pop.
The World of Oz- S/t: Il lato piu' sognante e pop del british-psych, la colonna sonora perfetta per la lettura di Alice nel Paese delle meraviglie, sospeso com'e' fra sognanti atmosfere fiabesche ed arrangiamenti che strizzano l' occhio ai Bee Gees di First.

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Tuesday, July 11, 2006

Chapter 24 - R.i.p. Syd 






Alla fine anche lui il buon Roger "Syd" Barrett, ci ha lasciato. Il diamante pazzo che era fuggito dalla luce dei riflettori abbandonando i Pink Floyd all' indomani della realizzazione del loro secondo album "A saucerful of secrets" (al quale peraltro aveva contribuito con un solo brano "Jugband blues") non sara' piu' importunato da fotografi in cerca di scoop nelle sue rare uscite per le vie di Cambridge...
Le cause della morte non sono ancora state divulgate, anche se si sapeva gia' tempo che soffrisse di diabete, se ne volete sapere di piu' eccovi la fonte .

Parlare in poche righe del genio di Barrett sarebbe un' offesa imperdonabile, si potrebbero chiedere delucidazioni in merito alle centinaia di musicisti influenzati negli ultimi 40 anni dal genio di Syd, su tutti Robyn Hitchcock ad esempio. L' unica cosa che mi resta da fare e' riascoltare il mastodontico "Piper at the gates of dawn"quasi interamente farina del suo sacco, e i suoi album solisti, i poetici e scarni "Madcap laugh" e "Barrett". Onestamente sono ancora parecchio scosso...e non saprei cosa altro dire.

Ciao Syd

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Monday, July 10, 2006

Campioni del Mondo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! 


Come da piu' parti si e' fatto notare questa e' stata una delle peggiori finali della storia (a memoria pero' quella del 94' con il Brasile fu anche peggio) , cosa che accadde ormai puntualmente dalla splendida finale del 1986 fra Argentina e Germania.
Alle fine della giostra abbiamo vinto e direi che farlo nel modo a noi piu' tradizionalmente caro cioe' difendoci e vendendo cara la pelle va piu' che bene. Peraltro facendo una valutazione complessiva non c' erano squadre che nel computo delle 7 partite abbiano giocato mediamente meglio di noi, quindi una sola parola Eroici!!!!!!!!!!!


Spigolature:

- Sinceramente non pensavo che ci saremo fatti mettere sotto come e' avvenuto nel secondo tempo, sopratutto dopo un finale di primo tempo decisamente in crescendo.

- Zidane s'e sputtanato nel modo peggiore la sua ultima partita. Qualsiasi cosa possa avergli detto Materazzi sicuramente non valeva la sua reazione, praticamente ci ha regalato la partita.

- La Fifa ha eletto Zidane giocatore del mondiale (ovviamente promuovendo il Fair Play mi sembra una decisione giusta), sono io o qualcosa non mi torna.

- Fabio Caressa, con le sue telecronache e' destinato a diventare un feticcio di questi mondiali, i suoi inviti a sedersi a Domenech durante la partita, il commento dopo il rigore di Trezeguet (non e' mica sempre Natale) e la piu' totale partgianeriagli valgono il premio di miglior telecronista degli ultimi 20 anni, certo che fra Pizzul e Civoli ha avuto vita facile...solo una domanda ora che abbiamo chiuso per l' ennesima volta la valigia dove dobbiamo andare ?

Post Partita

Preso da uno strano impeto nazionalista mi sono buttato con consorte in strada e sono rimasto imbottigliato nel mare tricolore che cercava di arrivare nei pressi del Circo Massimo o di Piazza Venezia.
Ho visto scene da terzo mondo :-) e professioniste stimati partire per la tangente, comunque sia l' hit della serata e' stato quando dalla macchina accanto un tizio con gli occhi spiritati mi chiama e mi fa' indicando la sua ragazza sul sedile del passeggero : "la mia ragazza e' francese, vi prego diteglielo anche voi che questa volta se lo sono presi nel ****"


Noblesse oblige

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Thursday, July 06, 2006

Nuova recensione su Sonic N° 01 Giugno/Luglio 2006

Gli "esordienti" Viv Prince Experience sono sbalorditivi! D' altronde hanno fatto la loro bella gavetta in bands quali Turturros, The Applicants, Dead Cigarettes e Les Photonics e hanno lo stile di omaggiare nella ragione sociale il Brian Jones dei Pretty Things. Nei due pezzi creano un' originale alchimia che lambisce 13th Floor Elevators, Byrds e Love. Insomma dentro a Beatle Boots, pantaloni a sigaretta e camicie aderenti c'e' la stoffa vera. ""

Manuel Graziani

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Wednesday, July 05, 2006

Pizza pizza uber alles 

Neanche se avessi potuto inventare un finale per la partita con i crucchi, sarei riuscito a eguagliare quello di ieri sera.
Un incontro caricato a mille dai giornali/spazzatura
tedeschi giocando con i luoghi comuni piu' beceri dell' italianita' nel mondo, pizza, mandolino, parassiti, ingelatinati, baffo nero...
E poi l' accusa di aver fatto squalificare Frings con la prova tv Sky appositamente per la semifinale (come se stessimo parlando di Zidane e se la federazione italiana in questo preciso momento conti qualcosaa livello politico...)
Lo stadio di Dortmund eletto a baluardo di una presunta invincibilita' teutonica. E poi loro, la truppa Klinsmann, ordinati e prevedibili come cinquant' anni fa' e come lo saranno ancora fra cinquant' anni, tanto ardore e molti piedi a tombino, Borowski, Ballack, Mertesacher, tutti mascelle volitive e sguardi cattivi (ma vuoti), incapaci di buttare il cuore oltre l' ostacolo come di restituirci le rimesse laterali...
Il catino del Westfalen Stadion, i fischi al momento dell' inno (per fortuna non restituiti dai ns. pochi tifosi italiani, chiusi come pesci nell' acquario nero-rosso-oro), e poi la partita.
Buffon, Zambrotta,Cannavaro,Materazzi,Grosso,Pirlo,Perrotta,Gattuso,Camoranesi,Totti e poi
ancora Gilardino, Iaquinta e Del Piero, che per una sera, tornano ad essere quello che dovrebbero essere quando indossano la maglia azzura- giocatori della nazionale, niente inter, juve, milan, roma. Per una sera e per fortuna per un' altra partita, la piu' importante sono tutti ns. non c'e' campanile che tenga.
Dopo 90' minuti di sofferenza, e un palo+traversa nei primi minuti dei supplementari (che nel linguaggio non scritto del calcio significano che la sorte e' girata) proprio quando tutti (compreso il sottoscritto) incominciavano ad avere paura dei pizzini di Lehmann (arruffone in Italia e in Inghilterra e emulo di Sepp Maier in patria), ecco spuntare Fabio Grosso, romano di nascita trapiantato in Abruzzo con una carriera fin qui modesta alla spalle. Eccolo inventare il gol della vita, un sinistro a giro che moriva sul palo lungo lasciando uno stadio intero in apnea e provocando un coccolone a Fabio Caressa su Sky.
Gaaaa,gaaaa si va a Berlino, e poi la corsa con il dito alzato e le lacrime...non e' vero non e' successo a me, e invece si Fabio, come nei minuti finali con l' Australia hai fatto un bel casino. Palla al centro e Achille/Godot/ Del Piero decide di mettere il suo timbro sulla partita con un gol che pare uscito dalle teche delle sue impresi migliori. E poi e' finita, e li vedi tutti li' al centro del campo ad abbracciarsi e piangere...E senti, Caressa e Bergomi ormai trasfigurati nel tentativo di diventare i Galeazzi del mondiale 2006.
E per una volta non ti va' di fare il bastian contrario, per una sera almeno torni quasi bambino, ti stroppicci gli occhi e chiedi al vicino; "E' vero ? Ci siamo riusciti ? siamo in finale ?" e non sai se ubriacarti, sfottere le faccie dei tedeschi tristi o buttarti nei caroselli che invadono la citta' e pazienza se ti rendi conto di avere usato piu' retorica in questo post che in tutta la tua vita di blogger...

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Sunday, July 02, 2006

Colours of my mind 

Fine settimana iniziato malino e ripresosi poi alla grande, evidentemente il caldo mi ha bruciato qualche neurone di troppo e il grado di stronzaggine nel sangue e' aumentato pericolosamente...

Per chi fosse interessato i Viv Prince Experience si prendono vanno in vacanza. Che poi non e' vero in realta' a fine mese torno in studio per rimixare un pezzo del demo che se tutto va' bene finira su una compilation e poi... beh lavoro alle mie parti sui pezzi nuovi, da settembre inizieranno (almeno si spera) le registrazioni del ns. primo disco.

Mese di spese notevoli, a luglio suoneranno a Roma, fra gli altri Flaming Lips, Dylan e Paul Weller, vediamo se accendendo un mutuo riesco a vedere qualcosa.


Playlist:

Os Mustantes - Os Mutantes/ Mutantes (i primi due dischi, tropicalia a nastro come direbbe qualcuno)
Jason Crest - Collected Works of Jason Crest (ottima collection per questa psych-pop band inglese fortemente debitrice dei primi Procul Harum)
Higher State - From round here (grandissimi il nuovo gruppo di Mole (Embrooks) su Teen Sound fantastico mix di folk-rock west-coastiano e garage-psych)
The Attack- Final Daze (raccolta presa dal signor Misty Lane al festival beat, Freak-beat inglese)
The Zombies - Zombies Heaven (cofanetto su Big Beat uno dei miei ascolti preferiti da anni)

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