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Wednesday, July 05, 2006

Pizza pizza uber alles 

Neanche se avessi potuto inventare un finale per la partita con i crucchi, sarei riuscito a eguagliare quello di ieri sera.
Un incontro caricato a mille dai giornali/spazzatura
tedeschi giocando con i luoghi comuni piu' beceri dell' italianita' nel mondo, pizza, mandolino, parassiti, ingelatinati, baffo nero...
E poi l' accusa di aver fatto squalificare Frings con la prova tv Sky appositamente per la semifinale (come se stessimo parlando di Zidane e se la federazione italiana in questo preciso momento conti qualcosaa livello politico...)
Lo stadio di Dortmund eletto a baluardo di una presunta invincibilita' teutonica. E poi loro, la truppa Klinsmann, ordinati e prevedibili come cinquant' anni fa' e come lo saranno ancora fra cinquant' anni, tanto ardore e molti piedi a tombino, Borowski, Ballack, Mertesacher, tutti mascelle volitive e sguardi cattivi (ma vuoti), incapaci di buttare il cuore oltre l' ostacolo come di restituirci le rimesse laterali...
Il catino del Westfalen Stadion, i fischi al momento dell' inno (per fortuna non restituiti dai ns. pochi tifosi italiani, chiusi come pesci nell' acquario nero-rosso-oro), e poi la partita.
Buffon, Zambrotta,Cannavaro,Materazzi,Grosso,Pirlo,Perrotta,Gattuso,Camoranesi,Totti e poi
ancora Gilardino, Iaquinta e Del Piero, che per una sera, tornano ad essere quello che dovrebbero essere quando indossano la maglia azzura- giocatori della nazionale, niente inter, juve, milan, roma. Per una sera e per fortuna per un' altra partita, la piu' importante sono tutti ns. non c'e' campanile che tenga.
Dopo 90' minuti di sofferenza, e un palo+traversa nei primi minuti dei supplementari (che nel linguaggio non scritto del calcio significano che la sorte e' girata) proprio quando tutti (compreso il sottoscritto) incominciavano ad avere paura dei pizzini di Lehmann (arruffone in Italia e in Inghilterra e emulo di Sepp Maier in patria), ecco spuntare Fabio Grosso, romano di nascita trapiantato in Abruzzo con una carriera fin qui modesta alla spalle. Eccolo inventare il gol della vita, un sinistro a giro che moriva sul palo lungo lasciando uno stadio intero in apnea e provocando un coccolone a Fabio Caressa su Sky.
Gaaaa,gaaaa si va a Berlino, e poi la corsa con il dito alzato e le lacrime...non e' vero non e' successo a me, e invece si Fabio, come nei minuti finali con l' Australia hai fatto un bel casino. Palla al centro e Achille/Godot/ Del Piero decide di mettere il suo timbro sulla partita con un gol che pare uscito dalle teche delle sue impresi migliori. E poi e' finita, e li vedi tutti li' al centro del campo ad abbracciarsi e piangere...E senti, Caressa e Bergomi ormai trasfigurati nel tentativo di diventare i Galeazzi del mondiale 2006.
E per una volta non ti va' di fare il bastian contrario, per una sera almeno torni quasi bambino, ti stroppicci gli occhi e chiedi al vicino; "E' vero ? Ci siamo riusciti ? siamo in finale ?" e non sai se ubriacarti, sfottere le faccie dei tedeschi tristi o buttarti nei caroselli che invadono la citta' e pazienza se ti rendi conto di avere usato piu' retorica in questo post che in tutta la tua vita di blogger...

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