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Wednesday, March 22, 2006

Highway 69 

Ormai vivo sommerso da una marea di giornali immobiliari alla ricerca dell’ appartamento perduto. Vi chiederete molto probabilmente perche’ mi agiti cosi’ tanto per accollarmi un mutuo trentennale ed entrare nel club di quelli che il mutuo, l’ ici e amenita’ varie…

Beh siamo in due allora, ma per il momento e’ meglio divagare.

Domenica scorsa in compagnia degli amici Bonnie Parkers abbiamo suonato (n.d.a. cioe’ noi i V.p.e. ) di spalla all’ ennesima incarnazione dei Fuzztones di Rudi Protudi al Classico village.
Alla fine il buon Rudi si e’ dimostrato ben piu’ disponibile di come lo ricordassi e ci ha intrattenuto per un’ oretta prima (con Enrico anche dopo il concerto) del sound-check con i suoi racconti su Sean Bonniwell, Sky Saxon e soprattutto i miei adorati Pretty Things.
Certo non c’era il pubblico delle migliori occasioni (complice un cambio in corsa della sede del concerto causa la chiusura dello Zoobar) ma il concerto e’ filato abbastanza liscio. Ad aprire le danze sono stati i Bonnie Parkers. Freschi dell’ uscita del loro ultimo disco, hanno fornito la loro mezz’ oretta intensa di punk-rock-garage, con l’ apporto di Leonardo (il vecchio drummer) che sostituiva Alessandro alle prese con un po’ di problemi fisici. Il ns. concerto e’ andato abbastanza bene, o almeno suppongo visto che sul palco si sentiva poco o niente a causa di un soun-check quasi inesistente (stessa sorte ovviamente era toccata ai Parkers), ho anche resistito per tutto il concerto con la giacca modello Sgt. Peppers che avevo brevettato per l’ occasione...

I Fuzztones si sono presentati con l’ ennesima nuova “line up”, che ripescava dal passato Jordan Tarlow alla chitarra con l’ aggiunta dell’ ottima Lana Caldwell al Vox Continental e un bassista e batterista che ammetto non avevo mai visto prima.

Forse non sono il piu’ adatto a giudicarli visto che li ho vsti almeno 5 volte nelle diverse incarnazioni dategli dal buon Rudi, pero’ alla fine della giostra il loro buon concerto lo hanno comunque tirato fuori, certo magari un po’ breve ma comunque all’ altezza.

Introdotto come al solito dal Blues Theme di Davie Allan & The Arrows, Protudi non si e’ certo risparmiato, muovendosi in lungo e in largo fra i dischi che hanno caratterizzato i 25 anni del Culto del Fuzz, dando fondo a tutte o quasi le sue doti istrioniche. Ad essere privilegiato e’ stato soprattutto il periodo In Heat (quando appunto Tarlow era in organico), condito dai soliti omaggi a Screamin Lord Sutch (Jack The Ripper), Sonics (Strychnine) Shadows of Knight (I’m gonna make you mine). Insomma it’s only garage-r’n’r but i like it.

A nome del gruppo oltre ai Parkers e a Michele per essersi destreggiato in una situazione certo non facile dal punto di vista logistico, vanno sicuramente ringraziati i Black Circus Tarantula quasi al completo la ns. fan numero uno Rossella, il buon Antonio “Burattino” , Flavia “Urge Nicotina” e tutti quelli di cui mi sono dimenticato.
Bye


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