(I wish it could be) 1965 again

A volte capita. Metti di dover incontrare due amici che non vedi da almeno 4 anni.
Ammetti di avere un po' paura, si, perche' in fondo loro adesso sono due stimati professionisti e tu?
Vabbe' lasciamo perdere...
Metti che siano diventati due noiosissimi 30enni tutto lavoro, bmw, cocktail e troiate del genere...
Capisci di esserti ucciso di seghe mentali non appena li vedi. Bastano cinquanta secondi, il tempo di sentire una frase "tristemente" famosa alla tue orecchie, lascia la tua macchina andiamo con la nostra...
E la memoria vola a episodi di stupidita' giovanile non meglio codificata, e senza rendertene conto scuoti la testa e accenni un sorriso, no, non puo' essere...
Metti di passare una nottata in giro in locali che nemmeno conoscevi. Il sapore di tutti i tipi di vini/super alcolici/cocktail che hai ingurgitato avidamente a ricordarti di un pezzo di esistenza che pensavi di avere rimosso.
Metti di svegliarti con lo stomaco pettinato per bene e una gran voglia di una doccia ghiacciata e un caffe' amaro, e intanto due note due avanzano nella testa intorpidita dall' alcool, due note che ti rimbalzano in testa...
Provi a fare mente locale, e' un qualcosa alla Baba O'Riley pensi, ma non e' lei.
Senti due power-chord riempierti le orecchie e grosso modo pensi siano un la e un mi, si, indubbiamente sono loro...quante volte li hai suonati ?
Ma che diavolo di pezzo e' ? Poi a mano a mano capisci. Non e' Pete Townshend a far mulinare la mano, non c'e' la Londra violenta e colorata dei Mod dietro, ma molto piu' prosaicamente la mano di Joe Walsh e il pezzo e' "In The City".
E in fondo te ne fotti di quello che le scimmie potrebbero pensare, perche' gli Eagles ti fanno cordialmente cagare, e se non riescono a trovare il nesso beh affari loro, che si fottano...
Metti una sera con due amici, e ti rendi conto che poco o nulla e' cambiato e che si, perdio, non ci sara' niente che potra' fermarti nel tuo viaggio verso Coney Island.