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Monday, July 12, 2004

"We are the fucking Stooges" 

Con due giorni di ritardo e 13 di treno sul groppone, posso provare a parlare dell' apocalisse del Parco della Pellerina.
Potrei iniziare parlarndovi della sensazione di assoluto terrore primordiale nel trovarsi al centro di una fiumana di corpi in costante e imprevedibile movimento, dei dolori in ogni parte che del corpo che ancora non ti abbandonano dopo due giorni, degli sguardi di approvazione scambiati con quelli che conosci prima di essere spazzato via dall' ennesima onda anomala, ma sarebbe del tutto inutile.
Potrei iniziare dividendo gli abitanti che deambulano su questo pianeta del cavolo, fra quelli che c' erano(e quindi sanno)e quelli che non lo sapranno mai, ma non mi va...
Oggi mi sento buono e voglio perfino dimenticare le patetiche scuse di chi non ha voluto seguirmi...
WE ARE THE FUCKIN' STOOGES
E cosi' sia...
Iggy e' uno e trino, ha la stessa eta' di mio padre perdio eppure un' energia e una dignita che pochi possiedono, vederlo dopo l' ultimo bis, quando la band lo aveva ormai lasciato solo, cercare gli sguardi del pubblico per un' ultimo commiato e' stata una delle esperienze piu' gratificanti di questa vita sventurata.
Ron Asheton e' un' entita ultraterrena, pesa come due uomini messi insieme, sembra un camionista redneck, passa il 90% del concerto a guardare le sue dita prendere power-chords senza alzare quasi mai lo sguardo, veste come un hobo. E' un mito,cristo.
Se proprio dovessi trovare una crepa in questo mosaico di perfezione, sceglierei i tre pezzi dell' ultimo disco di Iggy regalatici verso la fine, imbarazzanti di per se in questo contesto sono diventati delle vere mazzate nei coglioni.
Chiudo salutando le persone che hanno partecipato all' impresa quindi Andrea(Jaded Eyes), Nico (The sloppy drummer), Bop incontrato per caso e poi intravisto nel massacro,
piu' una miriade di facce note della capitale.

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