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Tuesday, March 16, 2004

On the Shelf  

Ovvero come prendere un bel pacco.
Premetto che mi piace "buttare" soldi comprando libri sulla musica e non me ne vergogno neanche un po'. Considerare i libri di gente di gente come Peter Guralnik, Richie Unterberger o Greg Russo come libretti di genere è da minorati mentali questo mettetevelo in testa.
D’altronde non ci s’imbatte sempre in un "Please kill me" o in "Carburetor Dung".
Avevo sentito talmente parlare di "Groupie" di Jenny Fabian e Johnny Byrne da non riuscire a contenermi e buttare praticamente nel cesso la bellezza di €. 16,00.
La sinossi è semplicissima, trattasi di un diario che parla di un’ipotetica ragazza Katie(la Fabian) alla scoperta del droga del sesso libero e della musica nella Londra dei tardi sessanta. Ora voglio dire, io non metto in dubbio che al momento della sua uscita abbia suscitato scalpore e sia diventato una sorta di breviario dei ggiovani dell’epoca, d’altronde parlare di fellatio sotto effetto di trip non era pratica ancora diffusa né socialmente accettabile. Ok. Avete ragione. Però se si decontestualizza un minimo il tutto sembra di leggere un diario stile Harmony in salsa freak-beat. Passati i primi momenti d’entusiasmo nei quali si controllano nel glossario le corrispondenze tra i personaggi del libro e le loro controparti reali (Ben-Syd Barret, Davey-Andy summers, Satin Odissey-Pink Floyd), ci si trova ad annaspare tra le pagine persi fra le elucubrazioni senza senso della protagonista e i cliché più beceri da rockstar regalati senza tanti complimenti.
Probabilmente essendo edito dall’Arcana, la traduzione sicuramente sarà una merda e affliggera' oltre misura questo libercolo, ma il punto è che manca totalmente quel myth-making che è indispensabile quando si legge di musica.
Risultato:
Pamela Des Barres "I'm with the band" 3 - Jenny Fabian "Groupie" 0

P.s.: ridatemi "The Dirt" dei Motley Crue almeno faceva ridere di gusto senza tante pretese e dipingeva il gruppo come un manipolo di tossici-minorati (cosa che in realtà sono) rendendoli alla fine anche simpatici.

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